Verdi e ardite sono le colline dell’Alto-orvietano. Sprigionano un vino che è invito, mistero e riscoperta del senso.
Citazione di un passato prezioso che non si può licenziare, ma anche bene culturale capace di incorporare “le opere e i giorni” che lo hanno reso forte e irripetibile. La scelta di questa lettera dell’alfabeto greco si ispira alla scoperta che, ancor oggi, artisti e matematici indicano con il φ il simbolo della sezione aurea, ispirandosi all’iniziale del nome di Fidia, alla ricerca di un equilibrio tra le forme dell’espressione e dell’architettura. Un’iniziale Ma non solo l’occhio vuole la sua parte.
Come la Sorella acqua nel suggestivo linguaggio francescano, Frate vino. Esprime aspirazione all’armonia con la terra, le emozioni, le ore e le stagioni della vita. Dà forza al sé nella riscoperta del noi.
La magia di un vino nasce dalla combinazione delle diverse qualità che lo compongono, e dall’intensità con cui questa chimica delle emozioni è narrazione della vita.